Sorpresa: farmaceutica settore più “in salute” già nel 2019
Cresce la farmaceutica, cala l’automotive. E’la fotografia in sintesi dell’andamento dei vari settori produttivi nel corso del 2019, prima dunque dell’arrivo della pandemia, secondo le elaborazioni del centro Studi Confindustria su dati IHS-Markit.
CALA LA CRESCITA DEL VALORE AGGIUNTO
Il 2019 si è chiuso con un rallentamento globale dell’attività industriale rispetto al biennio precedente che non ha risparmiato praticamente nessun comparto manifatturiero, e che nel caso dell’automotive si è tradotto in un calo del valore aggiunto del 3,6%, dovuto soprattutto alla riduzione registrata in Europa (-7,7%) e Cina (-8,5%), in entrambi i casi per normative ambientali stringenti che hanno spiazzato la domanda di vetture ad alimentazione tradizionale senza che vi fosse ancora un mercato per quelle ad alimentazione elettrica sufficientemente sviluppato per sostituirlo. Gli altri settori in calo per tasso di crescita del valore aggiunto nel 2019 sono stati l’elettronica (da +8,5% in media annua tra il 2016 e il 2018 a +4,3%) e la meccanica strumentale (da +6,8% a +1,2%). Per entrambi hanno pesato le tensioni geo-politiche a livello internazionale, che hanno frenato i flussi commerciali in due comparti ritenuti strategici per la trasformazione in chiave digitale dei sistemi economici.
I TREND PROSEGUIRANNO
L’industria più “in salute” nel 2019, dunque già prima che emergesse il suo ruolo strategico nel corso della crisi pandemica, è quella farmaceutica, cresciuta in termini di valore aggiunto del 4,6% grazie agli incrementi registrati in Europa (+3,6%), Stati Uniti (+4,8%) e Cina (6,6%). E’ prevedibile che alcuni trend settoriali proseguiranno anche nel futuro prossimo post-Covid. L’emergenza sanitaria ha generato infatti in tutto il mondo una maggiore attenzione dei governi al tema della salute e della digitalizzazione dei servizi, e ciò potrà consentire ai comparti della farmaceutica e dell’elettronica di essere tra i principali beneficiari degli investimenti pubblici e privati attesi con la ripresa economica.
Prevista una minore domanda di nuovi mezzi di trasporto aereo rispetto agli scenari ante covid-19, che perdurerà fino al riassorbimento della capacità in eccesso, ad oggi atteso non prima del 2024. Ed è verosimile attendersi una ulteriore concentrazione dell’offerta dei mezzi di trasporto in generale, che porterà a ridurre parte della capacità produttiva esistente per liberare le risorse necessarie a finanziare i massicci piani d’investimento per la riconversione tecnologica del settore.